Si nota all’imbrunire

Si nota all’imbrunire

(Solitudine da paese spopolato)

pp. 144, 2° ed.
978-88-297-0147-6
I figli Alice, Riccardo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, all’inizio del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni. Silvio ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, la più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere che fare, come occuparsene, come smuoverlo da questa posizione che è una metafora del suo stato mentale: che è quella di un uomo che vive accanto all’esistenza e non più dentro la realtà. Emergono qua e là empatie, distanze e rese dei conti. I familiari di Silvio sono venuti a trovarlo per la messa dei dieci anni dalla morte della moglie… C’è da commemorare, da dire, da concertare discorsi. Certo è che, preda del suo isolamento, nella testa di Silvio si installa una certa confusione tra desideri e realtà, senza nessuno che lo smentisca nel quotidiano, la vita può essere esattamente come uno decide che sia. Fino a un certo punto.

Autore

 è drammaturga, regista e attrice. Tra i suoi testi teatrali: Guerra (2004), Cattivi maestri (2005), Tumore (2006), Autobiografia della vergogna (2008), Diario del tempo (2014). L’origine del mondo ha vinto 3 premi UBU come miglior nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica. La vita ferma ha debuttato nel 2016 al Festival di Terni ed è stato poi riproposto con grande successo al Teatro India di Roma, al Franco Parenti di Milano e all'Odéon di Parigi. Alcuni dei suoi lavori sono stati raccolti nel volume Il ritorno della madre, a cura di Renato Palazzi (Editoria & Spettacolo 2013)