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L'invenzione della proprietà

L'invenzione della proprietà

La destinazione universale dei beni e i suoi nemici

pp.240, 1° ed.
978-88-297-1135-2
Nel 1840 Pierre-Joseph Proudhon si domandava: «Che cos’è la proprietà?», e dava la celebre risposta: «È un furto». La proprietà dei moderni è stata inventata da pochi secoli, ma la divisione tra chi ha e chi non ha è molto antica, e il dibattito tra chi la giustifica e chi la critica ha attraversato l’intera storia umana. Oggi si intreccia con il nodo irrisolto del rapporto tra libertà economica e democrazia, tra proprietà di alcuni e governo di tutti. Il mondo sarà governato dal neoproprietarismo dominante o dalla destinazione universale dei beni, di cui parlano le encicliche di papa Francesco? Il libro esamina i complessi nodi della questione della proprietà privata e indica un punto di vista per la revisione dell’ideologia e delle regole del neoproprietarismo.

Autore

 è professore ordinario di Diritto civile dal 1979. Dal 1992 al 2008 è stato senatore, ricoprendo incarichi istituzionali e di governo.