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Serenissima

Serenissima

Storia e civiltà di Venezia

pp. 624, 1° ed.
9788829718764

Venezia, capitale del più duraturo Stato europeo (Chiesa a parte), oltre che mito politico, sociale, artistico e di libertà religiosa fu la città degli ospizi, ma anche della più sfrenata perversione, della preghiera, ma anche della bestemmia. Venezia fu irripetibilmente Venezia.
Sospesa tra sogno e realtà, vissuta tra sacro e profano da eroi e commercianti, Venezia storicamente sfugge a un’unica identità, potendo, di fatto, comprenderne molte che l’hanno resa un’eccezionale presenza nell’umanità. In politica raffinò la diplomazia fino a divenirne maestra, innalzandosi da piccolo Stato a potenza europea. Nel sociale raggiunse un equilibrio tale da meritarsi il titolo di Serenissima. Nel commercio, oltre aprire la via del levante, insediò mercati in ogni porto del Mediterraneo orientale ponendo Rialto come epicentro finanziario tra Occidente e Oriente. Nella marineria elevò il proprio Arsenale a livello mondiale, evolvendo la cantieristica da artigianale a industriale. Nella religione, ponendo lo Stato al di sopra della Chiesa, assurse a faro di libertà e centro cosmopolita. Nell’arte produsse opere tanto eccellenti da procurarsi, insieme ai divertimenti, un prestigio che riuscì a nascondere, o meglio a mascherare, la propria decadenza, fino ai giorni nostri quando viverla è un vero “atto d’amore”.

Autore

, veneziano di padre maremmano e madre chioggiotta, laureatosi a Milano, ha svolto pressoché l’intera carriera medica come anestesista-rianimatore ospedaliero a Venezia con parentesi lavorative in Africa e in Iraq e negli ultimi tredici anni in giro per il mondo come Direttore sanitario in navi da crociera. Al di là d’ingannevoli stereotipi sulla sua città, convinto che ogni prospettiva deve essere figlia di una buona conoscenza storica, dopo precedenti lavori, termina con questo volume l’intento di stimolare il rilancio dell’antica Serenissima.