Leopardi nel 1828 esamina le novità linguistiche e metriche, che fanno dei Canti il primo moderno libro di poesia; con quelli così differenti di Pascoli, un punto di ripartenza anche per il nuovo millennio. Nascita e trasformazioni in liriche di età lontane - dalle elegie giovanili alle "sepolcrali", ossia dalle prime alle ultime illusioni d'amore - ne lasciano intravedere l'inedita logica interna, prefigurata dalla canzone libera: la "non forma" leopardiana per eccellenza crea identità ben singolari persino dentro ai dittici come La quiete e Il sabato (la prima incarnando la vitalità risorgente, il secondo il fervore dell'aspettativa). Il tutto sulla strada intrapresa nell'aprile del 1828 quando, uno dietro l'altro, vedono la luce Il risorgimento e A Silvia.