Gerhard Richter è uno dei più importanti artisti viventi eppure la sua opera è ancora poco nota in Italia. La sua pittura è essenzialmente indefinibile e si sottrae deliberatamente alle classificazioni e alle semplificazioni, anzi si può dire che il suo tema caratteristico sia proprio quello dell’indeterminatezza, della sospensione dell’identità di ciò che è rappresentato e di chi guarda. La tesi di questo libro è che la pittura di Richter sia in realtà un’ininterrotta e profonda interrogazione sull’essere delle cose e, più in generale, sull’essere stesso, cioè su quanto ci è più prossimo e al tempo stesso più estraneo. Il bordo del mondo, a cui fa riferimento il titolo, è appunto il contorno ripiegato di ogni cosa e di tutte le cose, il confine incerto tra il recto e il verso del visibile e del pensabile.