Perché la ricerca pittorica sul mutevole profilo delle nuvole può considerarsi un capitolo a sé nella storia culturale del XIX secolo? Partendo dall’Ottocento di Caspar David Friedrich, Florian Illies ci accompagna attraverso due secoli d’arte e letteratura, passando per l’espressionismo di Gottfried Benn, la tragedia della Prima guerra mondiale interpretata da Georg Trakl e la Pop Art di Andy Warhol. Ad affascinarlo non sono solo le vite degli artisti e le loro opere: lo sguardo dello storico dell’arte è capace di trovare percorsi latenti, rimandi e simboli che gettano nuova luce sui segni del passato. Si scopre così, in una personalissima e suggestiva camera delle meraviglie, perché nel loro Grand Tour i pittori dell’Ottocento scegliessero di fermarsi in piccoli e dimenticati borghi italiani per studiarne la luce e il panorama, o in che modo, da Goethe in poi, il Vesuvio sia diventato un’ossessione per molti artisti tedeschi, fino a domandarsi se il Romanticismo non fosse davvero una malattia e, in tal caso, se fosse curabile. Nel racconto di Illies immagini quotidiane e luoghi d’elezione di scrittori e artisti riemergono pieni di luce, di colore, di struggente bellezza. In qualche modo, protagonista del volume è anche l’Italia, fonte d’ispirazione e di riflessioni per molti grandi interpreti della modernità, e con cui l’autore ha un legame particolare.
(1971) è uno storico dell’arte, editorialista della «Frankfurter Allgemeine Zeitung» e tra i fondatori della rivista «Monopol». Autore di bestseller tradotti in tutto il mondo, con Marsilio ha pubblicato anche1913. L’anno prima della tempesta (2013, edizione tascabile2018), L’invenzione delle nuvole (2018), 1913. Un’altra storia (2019) e L’amore al tempo dell’odio (2022, edizione tascabile 2023).