Un libro di storia scritto da un uomo dazione. La storia è quella della guerra per il primato politico che Cesare, capo del suo esercito, condusse contro Pompeo e il Senato di Roma negli anni 49-48 a.C., ed è narrata nei modi sobri e asciutti che costituiscono il marchio del suo stile. È la storia di un generale e di un cittadino costretto a difendersi contro lodio, larbitrio e la prepotenza del Senato; di un uomo che accetta la sfida degli avversari e compie con una sola legione la travolgente avanzata che lo conduce alle porte di Roma e poi, incalzando i nemici in fuga, negli Abruzzi, nelle Puglie, a Brindisi per concludere la sua marcia a Farsalo, dove vince, in un epico scontro, la sua grande battaglia contro Pompeo. Resoconto apparentemente oggettivo, La guerra civile si legge nella splendida traduzione di La Penna come un romanzo di avventura che nasconde - dietro la neutralità della terza persona usata dallo scrittore -la raffinata abilità di chi sa aggredire e difendersi e che consegna alla storia il diario personale di unaspra lotta politica vissuta fino alle estreme conseguenza con audacia, determinazione, fortuna.