Nella Strada gialla, la strada dei commercianti di pellami nella Leopoldstadt, il quartiere ebraico di Vienna, il bene e il male vivono l’uno accanto all’altro. Veza Canetti ha descritto questa strada in modo conciso, intenso, ora con toni commoventi ora con mordace ironia. Sempre con parole che rimangono fortemente impresse nella memoria del lettore. Fino a quando non arrivarono i nazisti, nella Ferdinandstraße di Vienna abitavano per lo più ebrei. Quella via era nota perché vi lavoravano soprattutto commercianti di cuoio e pellami. Dentro e fuori dai negozi si accumulavano borse, valigie, articoli in pelle di tutti i tipi. La strada, allora, doveva essere tutta gialla.
"Se leggo La strada gialla mi viene in mente il modello reale di ognuna di loro, ma quelle persone io le avrei tutte dimenticate, se Veza non le avesse reinventate nel suo modo pungente e nervoso. Veza desiderava scrivere il "romanzo di una strada".Chi ha vissuto quell’epoca la ritroverà, in questo libro, come in nessun altro. Credo che La strada gialla non abbia solo valore di testimonianza. Ha la forza di bastare a se stessa. Tratta — di nascosto — dell’intangibilità dell’uomo anche quando più è minacciata." elias canetti
"L’esistenza può metterci di fronte ad esperienze talmente dolorose da rendere di fatto impossibile parlarne. E la letteratura, la buona letteratura, serve per l’appunto a questo" Franco Marcoaldi, la repubblica
"Le tartarughe ha vinto il Premio Farnesina Biblioteca Europea 2000. Ma il vero premio sarebbe vederlo letto nelle scuole, non solo per il suo carattere storico, ma per il suo valore dialettico ed esistenziale in difesa dell’umano" Paola Décina Lombardi, tutto libri. la stampa