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Chi sei tu?". A questa domanda, formulata nella prima scena del Don Giovanni di Tirso de Molina (El burlador de Sevilla), ha cercato di rispondere una tradizione ricchissima e ininterrotta di testi, nei quali si ripropone il più significativo e importante mito di tutta la modernità. Dopo lesordio nella commedia di Tirso, il personaggio ricompare in forme e contesti diversi, dal melodramma al romanzo, dal poema allopera cinematografica, sempre conservando una carica di indecifrabilità e talora un alone di mistero. Impenitente seduttore o paladino dei diritti insopprimibili della ragione? Mediocre debosciato, codardo e ingannatore, o coraggioso fautore dellemancipazione dai vincoli della morale e della religione? Come risulta dalle versioni integralmente riprodotte allinterno di questo libro - oltre allarchetipo di Tirso de Molina, i testi di Molière, Da Ponte-Mozart e Horváth -, dopo quasi quattro secoli di vita Don Giovanni rimane ancora un enigma, per il quale non esiste una soluzione indiscutibile. Una figura ancora capace di sfuggire a quanti vorrebbero imprigionarne il significato in uno schema univoco, ripetendo loro ciò che, nel melodramma di Da Ponte-Mozart, il protagonista dice a chi preme per conoscere la sua vera identità: "chi son io tu non saprai!".Umberto Curi insegna storia della filosofia presso lUniversità di Padova. Tra le sue pubblicazioni: La cognizione dellamore. Eros e filosofia, Milano 1997; Endiadi. Figure della duplicità, Milano 20002. Ha pubblicato recentemente un testo dedicato allanalisi filosofica del mito di Don Giovanni: Filosofia del Don Giovanni. Alle origini di un mito moderno, Milano 2002.