«Alzò gli occhi, finalmente, Elisa.
Lo fece davanti alla targa della piazza
con il nome cancellato e corretto sopra
a pennarello con un altro.
E poi sotto - virgola - ragazzo»
[Leggi l'intervista a ROBERTO FERRUCCI a RAINEWS24]
Cos’è successo a Genova in quei giorni del 2001? Cos’ha lasciato nelle persone che camminavano
per quelle strade spianate dal sole di luglio? Questo romanzo è tante cose. È un reportage con l’uso deliberato di un’intima soggettiva. È l’esperienza di un rito di iniziazione collettivo nell’orrore, nella violenza e nello sbigottimento. È un percorso di formazione fuori tempo, vissuto da un protagonista che appartiene a una generazione instabile, quella dei quarantenni.
È un romanzo di abbandoni e di sentimenti. È la storia privata del protagonista che torna a Genova anni dopo, entra nella stanza 914 di un anonimo albergo e vi si sistema come nel cuore del suo racconto. In giorni di febbrile passività, si alternano a fargli visita tre fantasmi struggenti, tre figure femminili, Angela, Magdalena, Elisa. Ma questo romanzo è anche un documento di denuncia, freddo, composto, fatto di immagini parlanti, prive di didascalie. Il maggior merito di Cosa cambia – con la sua scrittura nitida, sottile, acuta – è di averci regalato una verità pronunciata a bassa voce là dove tutti gridano, di aver dato vita a una narrazione silenziosa e immobile, come sa esserlo una belva
addormentata.
«Roberto Ferrucci è un narratore della vista, nella linea che va da Flaubert a Calvino. Sa come far combaciare perfettamente una frase con i contorni degli oggetti che descrive, trasformandoli in sentimento» Tiziano Scarpa
«La scrittura di Ferrucci conduce costantemente a un altrove costruito intorno alla sensibilità acutissima dello sguardo» Il Manifesto
«Lo sguardo straniante che costella emozioni intorno a sé è il vero protagonista della scrittura
di Ferrucci» La Repubblica
Roberto Ferrucci è nato a Venezia (Marghera) nel 1960. Nel 1993 ha pubblicato il romanzo Terra rossa (Transeuropa), ripubblicato nel 1998 dall’editore Fernandel.
Nel 1999 da Marsilio è uscito il libro Giocando a pallone sull’acqua. Nel 2003 l’editore veneziano Amos pubblica Andate e ritorni, finalista al Premio Settembrini 2004. Nel 2006 partecipa con il racconto Solitudine alla raccolta di racconti curata da Romolo Bugaro e Marco Franzoso,
I nuovi sentimenti (Marsilio). Ha curato per Marsilio il libro Pane e tulipani, sul film omonimo di Silvio Soldini. Dal 2002 insegna Scrittura Creativa alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova. Scrive su giornali e riviste.
www.robertoferrucci.com