L’analogia tra cinema e sogno, non inteso in senso proprio quanto piuttosto interpretato come fantasticheria, come sogno ad occhi aperti, è qualcosa che viene riconosciuto da subito: lo spettatore è un sognatore cosciente; e il film ha una sua materialità, che lo rende un sogno condiviso. Si tratta, come osserva Pasolini, di «fisicità onirica».
Roberto Campari è ordinario di Storia e critica del cinema all’Università di Parma. Tra i suoi libri più recenti:
Il fantasma del bello. Iconologia del cinema italiano (Marsilio 1997),
Il fascino discreto dell’Europa. Il vecchio continente nel cinema americano (Marsilio 2001),
Cinema. Generi, tecniche, autori (Mondadori 2002),
Film della memoria (Marsilio 2005).