Lo splendido telero con Alessandro Magno e la famiglia di Dario, oggi conservato alla National Gallery di Londra, è una delle opere più famose e celebrate di Paolo Veronese. Questo libro lo analizza a tutto tondo: ne ricostruisce la storia materiale, esamina il contesto storico e la ricezione di Alessandro Magno nella cultura del Cinquecento; scandaglia lenticolarmente le singolari scelte iconografiche di Veronese e il quadro, fornendo infine una lettura del suo possibile senso e significato. L'episodio dell'incontro di Alessandro con le regine di Persia occupa nella trattatistica cinquecentesca un ruolo centrale, potendo considerarsi una summa di tutte le virtù richieste a un gentiluomo dall'etica classicista e in particolare un eccezionale e disinvolto sfoggio di continenza, magnanimità e liberalità. Nella tradizione artistica, il tema viene invece più specificamente impiegato in riferimento a tematiche amorose e matrimoniali (ad esempio villa Farnesina a Roma, villa Godi a Lonedo, villa Cordellina a Montecchio Maggiore), essendo implicita e obbligata nella traduzione in immagine la relazione visiva con una controparte femminile dotata di indiscusso fascino: quello cui Alessandro seppe dignitosamente resistere. Raffigurato spesso al cospetto di belle donne, nella pittura di antico regime il grande condottiero riuscì piuttosto vittorioso su questi campi di battaglia, incarnando sia la dimensione più intima e privata dell'amore (ad esempio le nozze d'amore con Rossane) che quella pubblica e ufficiale legata a un'oculata politica dinastica (opportune nozze con Statira, figlia del re di Persia Dario). Sfruttando il materiale offerto dalle fonti e dall'intera rete delle referenze extratestuali, Veronese ha creato per il patrizio veneziano Francesco Pisani un dipinto complesso e articolato, che nel dare forma a un'apologia dei "nobili e legittimi matrimoni", della famiglia e della perdurante identità dei suoi valori, offre anche spunto per una riflessione sullo statuto stesso della pittura e sulla dignità dell'artista.