Dai testi delle interviste al Alcino Soutinho, Simonetta Luz Afonso, Alvaro Siza Vieira, Marino Fei, Paulo Martins-Barata, Joao Luis Carrilho da Graca, Goncalo Sousa Byrne, Joao Gomes da Silva, Goncalo Ribeiro Telles, affiorano a partire dalla trasformazione di Lisbona per l'Expo '98, alcune delle questioni più significative dell'architettura della città contemporanea; aree dismesse e uso dei vuoti, paesaggio eclettico e questione ambientale, posizioni e legami delle parti e degli edifici, piano funzionale, piano morfologico e piano reale, diverse velocità della trasformazione, insieme a nuovi modi di organizzare la costruzione e la progettazione stessa. Un testo fotografico propone, fra tante, alcune opere e manufatti, alcune sistemazioni degli spazi pubblici e del paesaggio, non sempre per il loro linguaggio, ma in relazione alla loro residua capacità di organizzare una città di frammenti e di sottili legami invisibili.
Roberto Collovà, architetto, vive a Palermo dove ha uno studio e insegna alla facoltà di Architettura. Scrive e fotografa per riviste ed editori di architettura itlaiani e stranieri. Ha curato il programma delle mostre e le edizioni della galleria di fotografia Randazzo-Focus di Palermo. Le principali realizzazioni di architettura sono: un teatro all'aperto a Saleni (con M. Aprile, F. Venezia), la ricostruzione del Baglio delle Case di Stefano a Gibellina, il Premio Gubbio '96 ( con M. Aprile, T. Rocca), i negozi di ottica e fotografai Randazzo a Palermo, Catania e Messina, il progetto del mercato e della piazza Roma a Gela. Dal 1984 è incaricato con Alvaro Siza Vieira dei progetti della Chiesa Madre, della piazza Alicea e del Piano Cascio, nel centro storico di Salemi, in Sicilia e, dal 1995, del progetto dello stadio di atletica e del palazzo dello Sport a Palermo.