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Mia è la vendetta

Mia è la vendetta

1° ed.
978-88-297-0085-1

Ajo Kawir, un adolescente di Giava ossessionato dal sesso e un po’ voyeur, assiste suo malgrado allo stupro di una donna bellissima da parte di due poliziotti e, a causa del trauma, diventa impotente. I molteplici tentativi di recuperare la virilità perduta – dal peperoncino alle punture delle api fino alle visite al bordello – si rivelano vani, e così Ajo decide di scaricare la frustrazione nella violenza, diventando in breve l’attaccabrighe più noto del suo villaggio. Grazie alla fama guadagnata nelle risse, viene assoldato per uccidere la Tigre, un boss della mafia locale, ma prima di riuscirci si innamora della splendida Iteung, guardia del corpo e incredibile picchiatrice. Nonostante il suo “handicap”, Iteung accetta di sposarlo, ma quando, qualche mese dopo, confessa di essere incinta, l’idillio matrimoniale subisce un brutto colpo. Dieci anni dopo, ritroviamo Ajo sulle strade di Giava e Sumatra come autista di camion: è un uomo solo, adesso, ma è un uomo riconciliato e saggio, che ha conosciuto la durezza del carcere e fatto pace con la sua condizione fisica. A un certo punto, però, si rende conto del fatto che Iteung ha lasciato un vuoto incolmabile, e che qualcuno deve ancora pagare per i suoi torti... Dal talento pungente e gioiosamente pulp di Eka Kurniawan, più volte paragonato a Gabriel García Márquez e Salman Rushdie, una commedia tragicomica che ci fa immergere nella società indonesiana – brutale, corrotta, ma anche fascinosa e magica; una società la cui unica possibilità di redenzione, sembra dirci l’autore, è in mano alle donne.

Autore

nasce a Tasikmalaya, nella parte occidentale dell’isola di Giava, il 28 novembre 1975, giorno in cui l’ex colonia portoghese di Timor Est proclama la sua indipendenza. Autore di romanzi, racconti, saggi, sceneggiature e graphic novel, collabora regolarmente con il New York Times ed è considerato oggi il più originale, profondo ed elegante scrittore del Sud-Est asiatico. Con La bellezza è una ferita (Marsilio 2017) è stato finalista al Man Booker International Prize.