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L'isola del disinganno

L'isola del disinganno

traduzione di

pp.304, 1° ed.
978-88-297-0858-1

Marcela ha trent’anni, il cuore spezzato e un lavoro che odia. Dopo qualche notte d’insonnia e troppo alcol, decide di mollare tutto e di partire per un viaggio alla fine del mondo. Così, lasciatasi la capitale alle spalle, raggiunge suo padre Miguel a Punta Arenas, ultimo avamposto della Patagonia cilena. Ad aspettarla laggiù, oltre al vento del Sud e allo stupore del padre, c’è un ospite inatteso: un marinaio coreano di nome Lee, che Miguel ha salvato da morte certa nelle gelide acque dello stretto di Magellano. Il ragazzo non parla la loro lingua, è solo e disorientato, e soprattutto nasconde un segreto. Da cosa sta scappando? E cos’è successo sulla nave da pesca che l’ha portato fin lì? Con uno stile essenziale, poetico e crudo insieme, Paulina Flores torna a giocare con il reale in un romanzo che ha il ritmo di una serie tv coreana – con tanto di colonna sonora K-pop –, e ci riempie gli occhi di paesaggi sconfinati e il cuore di domande più grandi di noi. Sono le stesse che si pongono i tre protagonisti: così vivi da sembrare persone in carne e ossa, ognuno con pregi, difetti e incertezze nei quali il lettore non potrà che riconoscersi. L’isola del disinganno è la storia di una fuga, di un mistero da decifrare, di un’avventura, di tre solitudini che si incontrano in una terra imponente e magnifica, nell’istante in cui fare i conti con il passato sembra inevitabile.

Autore

(1988) è nata e cresciuta a Santiago del Cile. Ha esordito con la raccolta di racconti Che vergogna (Marsilio 2019), insignita con il premio Bolaño e selezionata da El País tra i dieci migliori libri del 2016. Acclamata da pubblico e critica – che l’ha definita la voce più importante della nuova letteratura cilena –, nel 2021 Flores è stata inserita da Granta nella sua lista dei venticinque migliori narratori under 35 di lingua spagnola.