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La piazza europea

La piazza europea


pp. 198, 1° ed.
978-88-317-1806-6
Le strade e le piazze costituiscono la sfera collettiva del nostro vivere la città, piccola o capitale che sia. Di queste strade, e soprattutto di queste piazze, è urgente riesumare la nozione, sia per tentare di porre rimedio alle «malefatte» del passato sia per non riprodurle in avvenire. Tassello fondamentale di questo programma è una precisa cognizione del significato delle piazze nella dimensione simbolica della città. Se oggi si tende a riconoscere una piazza soltanto nel suo aspetto materiale - uno spazio racchiuso da una cortina di case -, in realtà ogni singola piazza progettata e costruita nel passato aveva un suo significato, e proprio la familiarità con tale significato le rendeva riconoscibili a tutti i cittadini. In questo saggio Marco Romano si propone di evocare il senso originario delle varie piazze comparse nel corso del tempo: la piazza principale, quella del mercato, il prato della fiera, la piazza conventuale, quella della chiesa, quella dello Stato, la piazza monumentale, lo square, la piazza nazionale. Un compito non facile, perché a quello iniziale si sovrappongono nei secoli molti altri significati. Pertanto il libro non segue il filo rigoroso di una storia, ma diventa un dialogo incessante tra presente e passato, tra testo e immagini, alle quali è affidato il compito di evocare, come semplice traccia, ciascuno di questi sensi stratificati. Un viaggio compiuto - scrive l'autore - «nella convinzione che quel consolidato cuore dello spazio pubblico che è la piazza possa venire ancora oggi rivisitata nella città antica e riproposta nella città moderna. Soltanto conoscendo le intenzioni estetiche che hanno indotto i cittadini delle civitas europee a realizzare nel tempo la varietà delle loro piazze potremo riannodare il filo interrotto della nostra riconoscibilità di europei nel flusso di una continua integrazione: chi verrà ad abitare da noi sarà consapevole del loro significato, ma anche noi, dispersi oggi nel mondo come per secoli i nostri mercanti e i nostri eserciti, sapremo perché siamo cittadini europei e in che cosa consiste il fondamento del nostro esserlo».

Autore

(Milano, 1934) è uno dei maggiori urbanisti contemporanei. Già professore ordinario di Estetica della città, ha diretto il Dipartimento di Urbanistica dello iuav di Venezia e il periodico ufficiale dell'Istituto Nazionale di Urbanistica. È stato il direttore scientifico della sezione italiana alla xvii triennale di Milano che ha avuto come tema «Le città del mondo: il futuro delle metropoli». Nel 2009 è stato nominato membro del Consiglio superiore del Ministero dei Beni Culturali. Ha collaborato con la «Voce» e scrive sul «Corriere della Sera». È autore di numerosi saggi, tra cui L'estetica della città europea (Einaudi 1993), Costruire le città (Skira 2004), La città come opera d'arte (Einaudi 2008), Ascesa e declino della città europea (Raffaello Cortina 2010), Liberi di costruire (Bollati Boringhieri 2013).