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L'inganno del passato

L'inganno del passato

traduzione di

pp. 368, 1° ed.
978-88-317-1841-7
È l'autunno del 1990 e la cortina di ferro si sta sbriciolando. A Stoccolma, ai piedi della terrazza di Ersta, viene trovato il corpo di un uomo che porta con sé un passaporto albanese, ma le autorità del suo paese sostengono che non esiste nessuno con quel nome. Il caso viene rapidamente archiviato come suicidio, una soluzione affrettata che sollecita la curiosità di un giornalista a caccia di inchieste. Dopo una serie di insuccessi privati e lavorativi, Tobias Meijtens fiuta finalmente il pezzo che potrebbe fargli fare il grande salto e garantirgli un posto fisso al quotidiano per cui lavora. Tanto più che, poco tempo dopo, anche l'unico potenziale testimone dei fatti di Ersta muore in circostanze molto sospette. Indagando in coppia con la collega Natalie, Meijtens si trova tra le mani un caso di spionaggio che risale a molti anni prima. Anni in cui l'utile immagine della Svezia era quella di un paese giusto e neutrale. Era davvero così? Chi era l'uomo precipitato a Ersta? Alcuni indizi conducono a un nome in codice: Tristano, un nome dietro il quale sembra nascondersi una grande menzogna. Pubblicato da un piccolo editore, il romanzo di Magnus Montelius è stato in Svezia la sorpresa della stagione letteraria: una complessa storia di spionaggio che ha le sue radici nella guerra fredda e scava nelle ragioni della scelta estrema di un gruppo di persone unite un tempo da ideologie radicali e da un legame profondo. Un thriller intrigante e intelligente, che alla sua uscita la stampa ha unanimemente salutato come un esordio d'eccezione.

Autore

(1965) ha lavorato come consulente per l'ambiente nei Balcani e nelle ex repubbliche sovietiche. L'inganno del passato segna il suo esordio come scrittore, un libro che alla sua uscita è stato la grande sorpresa per critici, librai e lettori, ed è stato subito venduto in diversi paesi stranieri. Dopo aver vissuto in Africa e America Latina, è tornato (per ora) a Stoccolma.