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Lo stupore e la bellezza

Lo stupore e la bellezza

Meraviglia e seduzione dell’arte cristiana

pp. 320, con 48 ill. a colori, 1° ed.
978-88-317-2792-1

Il mistero ma anche la vertiginosa bellezza e sensualità dell’arte cristiana in uno straordinario viaggio da Giotto a El Greco, da Botticelli a Caravaggio


Cosa succede quando uno dei più noti scrittori tedeschi, di origine islamica, si immerge nel mondo dell’arte cristiana? Colmo di stupore e meraviglia, Navid Kermani si innamora dello sguardo di Maria, dialoga ed entra in conflitto con la croce, assiste a una messa ortodossa, scopre la grandezza di Francesco d’Assisi. Di fronte alle opere di Botticelli, Caravaggio o Rembrandt, si pone domande che ci riguardano da vicino, ancora cruciali per la nostra esistenza, e con un racconto squisitamente raffinato ci conduce alla scoperta di una religione fatta di sacrificio e sofferenza, amore e miracoli, un credo irrazionale, abissale, profondamente umano e divino, al quale gli stessi cristiani si interessano ormai di rado con la stessa serietà, la stessa audacia, lo stesso entusiasmo.
Non è sorprendente che sia un intellettuale di cultura musulmana a farci ritrovare il cuore del cristianesimo?
 

«Il libro più bello che sia mai entrato in classifica tra i bestseller tedeschi»
Denis Scheck, 
Druckfrisch

La bellezza di Dio per cristiani e non. «Un libro capace di regalare momenti di stupore incredulo perfino a chi non è religioso» ARD, Titel, Thesen, Temperamente

Autore

, orientalista, romanziere e saggista di origine iraniana, è nato a Siegen in Vestfalia nel 1967. Vive e lavora a Colonia. Già membro dell'Accademia tedesca per la Lingua e la Poesia e dell'Accademia delle Scienze di Amburgo, le sue opere sono pluripremiate (Medaglia Buber-Rosenzweig, Premio Kleist, Premio Breitbach). Celebre per la sua attività come mediatore tra le religioni, sin dalla tesi di dottorato (Dio è bello, l'esperienza estetica del Corano) ha riconosciuto il ruolo della bellezza come punto centrale per valorizzare il dialogo tra le culture. Nel 2015 gli è stato assegnato il Premio internazionale per la Pace degli editori tedeschi. Scrive su «Die Zeit» e su «Süddeutsche Zeitung».