Un libro bellissimo che attraversa una storia tremenda con passo leggero e profondo. A raccontarcela è Luca, un bambino che si trova ad affrontare da solo un evento molto, troppo più grande di lui. Esposto a un subbuglio di loquele, fraseologie, termini specialistici, questo tipico figlio della nostra epoca li ha assorbiti tutti. Facendo per così dire il suo ingresso nel linguaggio, la parlantina di Luca collauda con stupore i giochi di parole, le freddure, le filastrocche, le bestemmie: tutte le energie e le fragilità del linguaggio adulto vengono messe alla prova da questo esordiente della lingua italiana, che sbatte addosso alla vita col più devastante dei traumi.
scrittrice triestina, vive a Milano. Tra le sue opere di narrativa: Ipocondria fantastica (Editori associati – Transeuropa 2000, et al. 2012), Catalogo degli addii (et al. 2010), La prima vera bugia (et al. 2011, di prossima ripubblicazione presso Marsilio), tradotto in diversi paesi europei e negli Stati Uniti, Nessundorma (Mondadori 2013, finalista al Premio Rapallo-Carige), Il potere del miao. I gatti che mi hanno cambiato la vita (Mondadori 2015). Con L'età straniera (2018) è stata selezionata nella dozzina del Premio Strega 2019. Ha scritto per Il Piccolo, Vanity Fair e The New York Times.