“Al tentativo di stabilire una qualche forma di rapporto con la memoria del nonno gerarca, seguendo strade che – moralmente, politicamente, storicamente, familiarmente, umanamente – si fanno via via più sdrucciolevoli, Lorenzo ha dedicato un libro cui ha lavorato per molti anni [...]. Ed è un libro importante perché, nel tentativo di capire quel ‘gorgo di cultura e violenza, rivoluzione e potere’ che ha spinto Alessandro Pavolini a fare alcune cose e a non farne delle altre, nel tentativo di decifrare quella brama di azione, piena di ebbrezza e alle volte tragicomica, che porta a cavalcare la tigre delle dittature, o della Storia sotto le sembianze della violenza politica, fino a non poterne più scendere, se non davanti a un plotone di esecuzione, l’autore ci restituisce i brandelli di una ‘autobiografia della nazione’ novecentesca che ancora ci inquieta. Non solo: ci dice anche qualcosa sul modo di entrare in contatto con tutto questo, avvicinandosi alla tigre, ma restandole solo accanto, non cedendo alle sue lusinghe, alle sue ipocrisie, al suo mantra ideologico.” Dalla postfazione di Alessandro Leogrande
vive a Roma e collabora con Rai Radio 3 da oltre vent’anni. È vicedirettore di Nuovi Argomenti e fiancheggiatore teatrale. Ha pubblicato Senza rivoluzione (Giunti 1997, Premio Grinzane Cavour Giovane autore esordiente), Essere pronto (peQuod 2005), Tre fratelli magri (Fandango 2012), il reportage radiofonico Si sente in fondo? Avventure dell’ascolto (Ediesse 2013) e L’invenzione del vento (Marsilio 2019). Ha curato l’edizione completa delle Interviste impossibili (Donzelli 2006). Con Accanto alla tigre è stato finalista al Premio Strega nel 2010.