Gli ultimi decenni hanno visto importanti pubblicazioni, soprattutto cataloghi di mostre, dedicate ad Andrea Mantegna (1431-1506), protagonista della cultura figurativa rinascimentale: le importanti rassegne di Londra e New York del 1992, quella memorabile di Parigi del 2008, curata da Giovanni Agosti, le esposizioni tenutesi in contemporanea a Padova, Verona e Mantova, organizzate nell’ambito delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla sua morte nel 2006 hanno portato all’attenzione del pubblico novità in merito al suo insegnamento e alla sua eredità, oltre a un’ampia selezione di opere autografe e di artisti fortemente legati al maestro.
Da oltre un decennio manca quindi in Italia una grande mostra dedicata a Mantegna. La mostra di Torino e il catalogo che l’accompagna presenteranno l’intero percorso artistico di Mantegna, dai prodigiosi esordi giovanili al riconosciuto ruolo di artista di corte e saranno articolati in sezioni che evidenzieranno momenti particolari della sua carriera e significativi aspetti dei suoi interessi e della sua personalità artistica.
Sulla base degli esiti delle più recenti ricerche su Mantegna, sarà proposta nel catalogo un’ampia lettura della figura di un artista che definì la sua arte potente e originale sulla base della profonda e diretta conoscenza delle opere padovane di Donatello, della familiarità con i lavori di Jacopo Bellini e dei suoi figli, delle novità fiorentine e fiamminghe, nonché dello studio della scultura antica e dell’attenta osservazione del mondo circostante.
Un’attenzione particolare sarà dedicata al suo ruolo di artista di corte a Mantova e alle modalità con cui egli definì la fitta rete di relazioni e amicizie con scrittori e studiosi che lo resero un riconosciuto e importante interlocutore nel panorama culturale, capace di dare forma visiva a ciò che gli Umanisti potevano esprimere solo a parole.