Qualcuno si diverte di Dino Terra è una di quelle raccolte di racconti che fa di un lettore un buon lettore: brevi ma dinamici intrichi, affetti, tenue umorismo. Cade alla metà degli anni trenta, mentre esordivano Landolfi, Brancati, Buzzati, Piovene, Moravia...E proprio di Moravia Terra era amico e sodale: una relazione ripartita in due fasi distinte di cui questa raccolta è il crocevia. Attorno alla vecchia recupera ambienti e atmosfere del Moravia di Cortigiana stanca e Delitto al circolo di tennis; dietro Possibilità di un sacrificio c'è il Moravia di Fine di una relazione. Ma anche Moravia leggeva Terra. «Giulia si fa grande» presenta elementi affini alla trama di Agostino, nelle sue grandi linee (Marcheschi); e altri racconti di Qualcuno si diverte anticipano le vicende narrate dal Moravia "popolare" dei Racconti romani: Fanatico è imparentato a La trappola di Terra; Il pupo risente dei fatti narrati nel racconto che dà il nome a questa raccolta; le osterie e i casi di miseria di Moravia echeggiano le pagine de Il toscano. È un rapporto narratologicamente profondo, di ricerca delle stesse ambientazioni e del tratteggio degli stessi personaggi. Una relazione reciproca ma diseguale: Terra riscrive, Moravia pare ricalcare. Da una parte la pura assunzione di quadri ambientali – di natura quasi logico-scientifica – in funzione di una riscrittura originale e dal tratto spesso surreale; dall'altra una riproduzione di meccanismi narratologici, quando non proprio di trame, che deve indurre non solo a un'attenta valutazione del nesso fra i due scrittori, ma anche a una prima, seria riconsiderazioni di talune virtù dell'artista più celebrato.