È la vigilia di una torrida estate e pochi eventi italiani, tranne i vicini mondiali di calcio, sembrano scuotere il ritmo levantino di Bari. Il sole è già alto quando due abitanti del centro storico si presentano in questura, con l’aria di essere uscite per la prima volta da quelle antiche mura. Lolita Lobosco, finiti i rituali del mattino – le spremute d’arancia e la contemplazione del mare –, arriva sul posto di lavoro di buonumore come sempre. Se non fosse per quelle due presenze inquietanti, venute apposta per lei, starebbe già scartabellando la montagna di pratiche che si sono accumulate sulla sua scrivania. Sabino Lavermicocca, bel pescatore con il vizio delle “fujtine” amorose, è scomparso nel nulla. Indagando nel mondo sotterraneo e omertoso che si annida nel cuore di pietra di Barivecchia, Lolita si imbatterà in una serie di inquietanti personaggi che la condurranno fino in Montenegro e, affiancata dall’insostituibile Tonino Esposito e dal sedicente sciupafemmine Antonio Forte, si troverà così invischiata in una pericolosa rete di criminali e sfruttatori.