Concepita nel corso di più di un decennio e rimasta incompiuta al momento della morte del regista, l’opera corrisponde al progetto di un “libro sferico”, in cui far rientrare, intrecciandoli fra loro, non solo gli studi sull’arte e sul cinema, ma anche gli interessi per discipline come l’antropologia, la psicologia, la biologia. Scopo di Ejzenštejn è mostrare l’intima connessione fra ambiti del sapere solo apparentemente distanti, ma in realtà associabili se affrontati a partire dall’assunzione di uno stesso approccio metodologico: un metodo che corrisponde essenzialmente alla dialettica e alle sue leggi.