In queste pagine vivono un uomo e due donne. L’uomo è sopravvissuto agli anni Ottanta. È stato un eroinomane e adesso ha una nuova dipendenza: un sito di appuntamenti erotici. Tutte le sue dipendenze sono ironiche e, in fondo, grottesche. Le due donne lavorano entrambe in un’azienda che non è né grande né piccola, né buona né cattiva. Non sono amiche ma conoscono l’una il volto dell’altra; si chiamano Carla e Tiziana. L’uomo invece non ha nome, ma ha un messaggio: «Cerco una donna che come me è arrivata a fine corsa e vuole farsi un ultimo giro di giostra e poi lasciare la fiera per sempre. Andarsene così.» E al messaggio disperato, e avventuroso, risponde Tiziana, disposta ad accettare che il primo appuntamento sia anche l’ultimo. Così si incontrano e parlano poco, fanno sesso, perché il corpo è l’ultima – e ormai l’unica – cosa che hanno da scambiare. Lui vive in una bolla autarchica che gli mangia l’esistenza, non studia e non lavora. I ricordi si rincorrono, sono molti gli aneddoti che lui racconta, ma distorce alcuni fatti, poi la memoria rimette le cose al giusto posto e il dolore si rinnova su un episodio che era stato rimosso. Un fatto che non lo salva, ma almeno lo addolora. Tiziana non è sola, ha una famiglia, ma del marito si è accorta di non sapere niente (e che in fondo era meglio non saperlo, fermarsi al Softair in tuta mimetica con gli amici durante il fi ne settimana). Carla è rimasta vedova, ma è curiosa e frequenta da molto il sito di annunci erotici, così, quando capisce che Tiziana è entrata in questo nuovo mondo, desidera conoscerla meglio. Forse un po’ di condivisione, alla fine, salva tutti.
Saverio Fattori, dopo anni, torna sulla scena letteraria con un romanzo duro e limpido, attuale – tanto che pure le dipendenze fisiche passano attraverso uno smarthphone – e classico – tanto che tutte le nostre dipendenze, anche quelle nuovissime, funzionano allo stesso modo.