In occasione delle celebrazioni del 2018, anno del centenario della morte di Arrigo Boito (1842-1918) e del centocinquantenario dell’opera Mefistofele (1868-2018), l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia ha organizzato il convegno internazionale di studi «Ecco il mondo»: Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro, che ha avuto luogo dal 13 al 15 novembre 2018, curato da Maria Ida Biggi, Emanuele d’Angelo e Michelev Girardi. L’appuntamento è stato realizzato nell’ambito delle attività afferenti al Comitato Nazionale per le celebrazioni boitiane, di cui l’Istituto è promotore insieme al Comune di Parma. L’Istituto ha inoltre collaborato con importanti associazioni veronesi (Verona Accademia per l’Opera, Fondo Peter Maag, Gaspari Foundation) per celebrare il grande artista insieme all’amico più fedele in un ulteriore convegno internazionale, Due veneti nel mondo: Faccio Boito, un «Amleto» di più, curato da Michele Girardi e Mario Tedeschi Turco. Questo volume ospita una scelta mirata delle relazioni date nei due eventi: non è quindi un volume di atti, ma si propone quale strumento aggiornato e indispensabile per marcare lo stato della ricerca e degli studi sulla poliedrica opera di Boito, artista e intellettuale tra i più influenti dell’Italia a cavallo tra Otto e Novecento.
Specialisti e studiosi dei diversi ambiti artistici che hanno caratterizzato la carriera del celebre intellettuale ne hanno riletto e rianalizzato la produzione di compositore, librettista e letterato d’avanguardia, l’attività di critico teatrale e musicale e quella di traduttore e regista teatrale, tornando su storici percorsi di ricerca e aprendone di nuovi. Si è inoltre dedicato un particolare approfondimento all’opera Mefistofele, pietra miliare del repertorio operistico italiano ottocentesco che, rappresentata per la prima volta nel 1868 al Teatro alla Scala di Milano, dove cadde nel fragore di un memorabile fiasco, è risorta in versione rivista a partire dalla ripresa bolognese del 1875, entrando così nel repertorio lirico mondiale.