Museo MAN, Nuoro, 19 gennaio – giugno 2021
Con questo volume che accompagna la mostra al MAN l’attenzione si concentra su uno dei capitoli più inesplorati e in larga parte inediti del lavoro di Lisetta Carmi, quello dedicato al suo rapporto con la Sardegna.Le ragioni e le motivazioni dell’interesse di Carmi nell’isola si sviluppano nel corso di un quindicennio – dal 1962 al 1976 – che vede alternarsi due fasi. Nella prima prevale uno sguardo umanistico volto a scoprire una regione a lei ignota per raccontarne in dettaglio il mondo sociale e lavorativo. In questa fase la fotografa segue con attenzione partecipe le esperienze delle persone e delle comunità che incontra nell’isola, documentando con particolare attenzione la vita nei paesi, la quotidianità delle famiglie e il mondo del lavoro. La seconda e più breve fase, caratterizzata da due viaggi nel 1976, è occasionata da un lavoro su committenza, conferitole dall’azienda Dalmine, per realizzare un libro fotografico a tema, dedicato alle acque nel paesaggio della Sardegna. Carmi percorre con competenza topografica e sociale la regione documentandone l’universo naturalistico (laghi, fiumi, corsi d’acqua minori) e quello trasformato dalle imprese dell’uomo (dighe e bacini idrici).
L’arrivo in Sardegna di Carmi è determinato da un impulso simile a quello che ha caratterizzato gran parte del suo impegno da fotografa dalla prima metà degli anni sessanta, ovvero raccontare realtà sociali e lavorative segnate da emarginazione e dunque in grado di portare attenzione sulle mutazioni della storia italiana di quegli anni.