Leopardi Moralista

Leopardi Moralista


pp. 176, 1° ed.
978-88-297-0732-4
Persuaso che la morale «non possa risorgere per ora», Leopardi ne esplora tuttavia i costumi, la storia, gli impieghi religiosi e pietosi, sostituendo ai precetti formali del vivere una “immaginazione morale” che, superata ogni istanza pedagogica, si affida al conforto malinconico della poesia. Ma il suo progetto guarda anche a una morale naturale e vera che, eliminate tutte le incrostazioni storiche, civili, religiose, sia valida in ogni tempo e luogo. Attingendo a fonti diverse, Leopardi trae degli exempla pienamente accordati al suo materialismo: il motto evangelico «venite et videte» diventa ne La ginestra il perno di un’etica originale, ancorata ai principi apparentemente contraddittori di verità e compassione. Principi universali non perché metafisicamente fondati e incontrovertibili, ma poiché l’uomo è «un degli esseri, di questa terra, diverso dagli altri di specie, ma non di genere».

Autore

 è ricercatrice in Letteratura italiana all’Università degli Studi di Torino. Ha scritto Un infinito che non comprendiamo. Leopardi e l’apologetica cattolica del XVIII e XIX secolo (Dell’Orso, 2007, premio Tarquinia-Cardarelli) e La divina interferenza. La critica dei poeti nel Novecento (Gaffi, 2015, Premio Sertoli Salis). Ha curato l’edizione delle Lezioni manzoniane di Natalino Sapegno (Aragno, 2009) e Gli Strumenti umani di Vittorio Sereni (Il Saggiatore, 2018). Collabora a Lettere italiane e a La Lettura del Corriere della Sera.