Critici di varia formazione e generazione si confrontano con Giuliano Montaldo, un cineasta che ha fatto la storia del cinema italiano riuscendo a conciliare due aspetti apparentemente antitetici: la dimensione politica e quella spettacolare. Montaldo ha lavorato in tutti e cinque i continenti e con i più grandi nomi del panorama internazionale come, tra gli altri, Gian Maria Volonté, John Cassavetes, Ennio Morricone, Elio Petri, Edward G. Robinson, Philippe Noiret, Nicolas Cage, Ingrid Thulin, Klaus Kinski, Burt Lancaster, Rupert Everett. E questo perché è prima di tutto un grande sperimentatore, un “pioniere” che non ha mai avuto paura di essere il “primo”, uscendo molto spesso dagli schemi precostituiti, imboccando strade impervie o trattando temi scomodi e personaggi controversi. I suoi film - da Tiro al piccione a Sacco e Vanzetti, da Gli intoccabili a Marco Polo, ma anche i progetti mai realizzati - sono lì a testimoniarlo. Un artista eclettico, che ha fatto della sua arte il suo impegno politico, e dei suoi film, ancora oggi, il migliore manifesto contro l’intolleranza.
Saggi di: Alberto Anile, Samuel Antichi, Pedro Armocida, Gianluca Arnone, Luca Barra, Valerio Caprara, Cristina Colet, Alberto Crespi, Steve Della Casa, Maurizio Di Rienzo, Riccardo Fassone, Ilaria Feole, Eugenia Gaglianone, Gabriella Gallozzi, Damiano Garofalo, Gabriele Gimmelli, Luca Lardieri, Anton Giulio Mancino, Pietro Masciullo, Alma Mileto, Giulia Muggeo, Cristiana Paternò, Matteo Pollone, Giuseppe Previtali, Gabriele Rigola, Valerio Sbravatti, Marco Spagnoli, Aldo Spiniello, Caterina Taricano, Sara Tongiani.
Testimonianze di: Francesco Bruni, Inti Carboni, Jana Carboni, Carolina Crescentini, Pierfrancesco Favino, Massimo Ghini, Carlo Lizzani, Elisabetta Montaldo, Vera Pescarolo, Paolo Virzì.
Intervista a Giuliano Montaldo a cura di David Grieco (con la collaborazione di Arianna Sacchinelli).