Il ritrovamento di una vecchia foto riapre un caso di morte sospetta che risale a quando, nel 1955, due giovani coppie decisero di trasferirsi in un fiordo isolato e apparentemente deserto, nel Nord dell’Islanda. Una delle due donne morì poco dopo in circostanze misteriose, e l’avventura finì per tutti. Negli anni, nessuno è mai riuscito a spiegare cosa fosse realmente successo. Davvero quell’aspro paradiso naturale pieno di promesse era disabitato come tutti credevano? E davvero si può morire per la solitudine e la paura del buio? Alla stazione di polizia di Siglufjörður, mentre il villaggio è colpito da un violento contagio che ha costretto alla quarantena tutti gli abitanti, Ari Þór, necessariamente in servizio, si appassiona a quella storia che per lunghi anni è stata sulla bocca di tutti, e che per qualcuno sembra rappresentare ancora una minaccia. Immerso nel silenzio opprimente di una comunità barricata in casa, e incalzato a percorrere luoghi sperduti, inospitali e allo stesso tempo di incredibile bellezza, il giovane poliziotto cerca di ricostruire una vicenda che, a quanto pare, non è affatto conclusa.