Il volume rilegge il colonialismo italiano in Africa Orientale attraverso il prisma dell’arte e della cultura visiva del tardo Ottocento. Discostandosi dal più diffuso interesse rivolto all’espansione coloniale del regime fascista, viene posta al centro dell’indagine la prima guerra d’Africa, ovvero i primi decenni della lunga storia coloniale italiana. Ci si addentra in una costellazione di opere d’arte, monumenti, illustrazioni, fotografie e oggetti etnografici, che in Italia giocarono talvolta un ruolo attivo nella costruzione del consenso, oppure, al contrario, parteciparono all’elaborazione di un deciso dissenso anticoloniale.
Scalfendo prassi di rimozione e invisibilità che hanno a lungo investito il patrimonio coloniale italiano, viene ricostruito un ampio corpus transmediale di opere, oggetti e immagini, al fine di indagare il ruolo dell’arte nelle strategie di propaganda, le mostre e le esposizioni coloniali, il rapporto tra realtà e finzione nella rappresentazione degli eventi contemporanei, così come la mutevole relazione tra storia e memoria che prende forma intorno a un monumento.
Ne emerge un vocabolario visuale coloniale ottocentesco, denso di tòpoi di lunga durata, le cui immagini sopravvivono e ricorrono nelle diverse fasi dell’imperialismo italiano, fino a riaffiorare nell’immaginario contemporaneo.