Scritto nella primavera del 1944 e successivamente sotterrato dall’autore nei pressi dei crematori come memoria per i posteri, questo diario è il primo documento pubblicato in cui si racconta la terribile esperienza dei membri del Sonderkommando, ovvero la squadra speciale di detenuti ebrei obbligati a lavorare nelle camere a gas e nei crematori di Auschwitz- Birkenau. Formata da prigionieri selezionati, godeva di un trattamento d’eccezione all’interno del campo ma allo stesso tempo doveva adempiere al più terribile dei compiti: costituiva infatti l’ultimo anello della catena destinata a distruggere l’intero popolo ebraico e coloro che, nel progetto nazista di Nuovo Ordine Europeo, non avrebbero mai avuto diritto alla vita. Gradowski scrisse con la morte addosso, per raccontarci di uomini che sono riusciti a resistere al male anche grazie al pensiero di poter consegnare ai vivi la loro storia disperata, vincendo per sempre l’oblio.