Fuori tempo

Fuori tempo

Romanzo
introduzione di

pp. 144, 1° ed.
978-88-297-1001-0
Dopo una notte di bagordi e prima di una partenza, Riccardo, il protagonista di questa storia, si ritrova a vivere un’avventura impensabile e incredibile: un furto a Castel Sant’Angelo. La vicenda, dunque, ha inizio negli spazi di questo luttuoso monumento alla fragilità umana, e tra le strade sibilline e scure del Borgo Nuovo, prima che venisse raso al suolo da Mussolini; e si svolge come un viaggio interiore in un wonderland seducente e squallido. Riccardo diviene così il simbolo dell’uomo di quegli anni che, se da una parte non può far altro che dire di sì alle più scandalose richieste, dall’altra ha conservato quel po’ di buonsenso che gli fa intendere che la sua libertà di pensare e di agire è stata compromessa e violentemente offesa. In questa fantasia, narrata in una lingua leggera come un’arietta di Mozart, si compie allora ciò che appare come una commedia o una favola, ma che, nel fondo, maschera la tragedia di chi riesce a trovare la verità .

Autore

, pseudonimo di Armando Simonetti (Roma, 1903 - Firenze, 1995). Fu scrittore, drammaturgo, critico, pittore. Antifascista, dinamico intellettuale votato all’idea della creazione di una nuova cultura, fu amico di Chiaromonte e Moravia, di artisti come Paladini, Levi, De Chirico, Guttuso, ed ebbe contatti con intellettuali come Gramsci e Tilgher. Tra i suoi romanzi ricordiamo Ioni (1929), Metamorfosi (1933) e La pietra di David (1948).