Protagonista e musa del Novecento, testimone d’eccezione del suo fermento culturale come delle sue tragedie, antinazista e cattolica, con la sua lunga vita Luciana Frassati Gawronska rimane una figura emblematica del secolo scorso. Figlia di Alfredo, fondatore della «Stampa» e ambasciatore a Berlino durante l’ultimo governo Giolitti, sorella del beato Pier Giorgio, morto prematuramente in odore di santità, Luciana nasce all’inizio del secolo scorso nella villa della famiglia materna, a Pollone, in Piemonte. Donna affascinante e curiosa, dopo aver sposato un diplomatico polacco di stanza all’Aja, diventa amica di Franz Werfel, Alma Mahler, Wilhelm Furtwängler e Arturo Toscanini. Allo scoppio della seconda guerra mondiale è a Varsavia, dove, dopo varie udienze con Mussolini, si imbarcherà in una serie di viaggi avventurosi tra Italia e Polonia per mettere in salvo beni, opere d’arte e soprattutto la vita di tanti amici, parenti e semplici cittadini, stretti nella morsa della duplice dittatura nazista e bolscevica. Scampata per un pelo all’arresto da parte della Gestapo, approderà a Roma con i figli nella casa di Piazza Leonina, che diverrà punto di snodo della cultura del dopoguerra. Da qui inizierà a mobilitarsi per il riesame della causa di beatificazione di Pier Giorgio, che si concluderà felicemente grazie al papa polacco nel 1990. In questo ritratto d’autore Marina Valensise ci restituisce un ricco affresco biografico che ne ripercorre le vicende familiari e le avventure personali, offrendo un’occasione unica per rivivere il Novecento attraverso la storia di una donna capace di scelte ardite, di grande indipendenza di pensiero, incarnando un secolo irripetibile con le sue luci e le sue ombre, le sue passioni e i suoi conflitti.