L'autunno caldo del curatore

L'autunno caldo del curatore

Arte, neoliberismo, pandemia
prefazione di

pp. 168, 1° ed.
9788829712625
Quali sono i dispositivi di valorizzazione dell’arte nel neoliberismo? Quali i limiti delle istituzioni artistiche nella crisi aggravata dall’epidemia di Covid-19? Che risposte e alternative sono messe in campo da artisti, curatori e attivisti? Queste le domande poste nel volume, che parte dal “lungo Sessantotto” italiano per approdare al presente e alla scena artistica globale indagando lo statuto sociale delle arti contemporanee e della curatela dalle origini del neoliberismo fino alla pandemia. L’autore affronta i temi della curatela e della creazione di alteristituzioni dell’arte per far fronte alla crisi di musei e biennali – crisi aggravata dall’avanzare dei nuovi populismi e della pandemia –, riflettendo infine sul rapporto tra arte e dimensione urbana in un momento in cui le classiche critiche alla gentrificazione sembrano non bastare più.

Autore

 è ricercatore, curatore e attivista. È assegnista di ricerca all’Università Iuav di Venezia nell’ambito del progetto INCOMMON. In praise of community. Shared creativity in arts and politics in Italy (1959-1979). Fa parte del collettivo Sale Docks che gestisce uno spazio attivista per le arti contemporanee a Venezia, ed è membro dell’Institute of Radical Imagination, una rete internazionale di artisti, studiosi, curatori e attivisti dediti alla sperimentazione e alla ricerca intorno agli intrecci tra estetiche e politiche nella società contemporanea.