Il saggio propone uno studio organico dell’opera in versi di Giorgio Orelli (1921-2013), dalla raccolta giovanile Né bianco né viola (1944) alla postuma L’orlo della vita (2015). Con particolare riguardo per le scelte stilistiche e formali, la ricerca percorre gli sviluppi dell’opera poetica, quantitativamente contenuta e sorvegliatissima, e fa luce sulle modalità di una poesia a un tempo colta e colloquiale, tradizionale e innovativa. Frutto di un’indagine complessiva e diversificata, condotta su materiali d’archivio e attenta ai legami con l’opera critica e narrativa, questo libro fornisce al lettore nuovi strumenti per approfondire e affrontare in maniera consapevole una delle esperienze poetiche più originali e coerenti del secondo Novecento.