Memoria delle mie puttane allegre

Memoria delle mie puttane allegre


pp. 160, 1° ed.
9788829715183

Se la Macondo di García Márquez è un paese isolato e circondato dalle foreste dove si succedono generazioni di Buendía e in cui ogni tanto arriva uno straniero, Marina di Castagneto Carducci – dov’è cresciuta Carlotta Vagnoli – ci somiglia abbastanza, se non fosse che a Macondo cercano il mare per tutto il tempo mentre a Castagneto Carducci ce l’hanno davanti. E a cos’altro somiglia un piccolo paese se non a una bolla social dove ognuno pensa di vedere e sapere tutto di tutti, o almeno ci prova? Raccontando la dicotomia “santa/puttana” come il modello fondativo dell’Occidente e prendendo le mosse da Úrsula, Pilar e Remedios la bella di Cent’anni di solitudine, l'autrice svela la furbizia di presupporre i buoni sentimenti o i cattivi costumi delle donne e ci accompagna, dentro e intorno ai romanzi di Gabo, a scoprire la possibilità di vivere avventure anche quando queste sono sbagliate. Per capire cosa c’entrino con tutto questo e l’adolescenza la statua di Nonna Lucia di Carducci, il camper itinerante di una sex worker e la chiesa su ruote che portava la messa a Marina, e cosa significhi che l’Italia, proprio come Macondo, è tutta provincia – ed è proprio qui che nascono le storie –, non resta che leggere il libro.

Autore

, fiorentina classe 1987, comincia a scrivere come sex columnist per GQ e Playboy nel 2015. Autrice, attivista, content creator, utilizza le piattaforme social come veicolo per fare divulgazione sui temi riguardanti il linguaggio, la violenza di genere, gli stereotipi. Dal 2017 tiene lezioni nelle scuole medie e superiori d’Italia per avvicinare studenti e studentesse al tema del consenso e fare prevenzione contro la violenza di genere. Nel 2021 sono usciti Maledetta sfortuna per i tipi di Fabbri Editori e Poverine per Einaudi.