Le tragedie

Le tragedie

a cura di

pp. 320, 1° ed.
978-88-297-1593-0

Una lettura altamente poetica ma perfettamente comprensibile delle tragedie di Eschilo: dai Persiani – la prima opera del teatro attico pervenuta fino a noi e l’unica a carattere storico – alle Supplici – dramma corale delle figlie di Danao che cercano rifugio in Argo per evitare le nozze con gli odiati cugini –, ai grandi miti che sfidano il tempo con la loro potenza e i loro enigmi e che trovano espressione nella saga degli Atridi – Agamennone, Coefore, Eumenidi, unica trilogia pervenuta per intero –, al dramma dei Labdacidi – di cui ci rimangono i Sette contro Tebe che narrano la guerra fratricida tra i figli di Edipo – alla vicenda di Prometeo, crocifisso per amore degli uomini a cui ha voluto fare dono del fuoco, sfidando l’ira degli dei. Sette tragedie fondanti, di immediato impatto drammaturgico, di estrema tensione linguistica e concettuale, affidate a un’unica penna: quella di un traduttore-poeta che si cimenta in un’impresa di grande rilievo editoriale.

Autore

nasce a Eleusi nel 525 a.C., da nobile famiglia. Della sua vita, come di quella degli altri grandi tragici greci, Sofocle ed Euripide, si sa molto poco. Fu accusato di aver divulgato i misteri eleusini, di cui era seguace. Partecipò alle guerre persiane contro Dario e contro Serse. Fu alla corte di Ierone di Siracusa. Morì a Gela nel 456-455 in circostanze misteriose. Delle novanta tragedie che gli vengono attribuite dagli antichi, solo sette sono sopravvissute: Persiani, Sette contro Tebe, Supplici, Orestea (Agamennone, Coefore, Eumenidi), Prometeo incatenato. L’Orestea è l’unica trilogia completa di tutta la produzione tragica greca.