Le tragedie

Le tragedie

a cura di

pp. 448, 1° ed.
978-88-297-1594-7

Ateniese, innamorato della sua città, ne esaltò la bellezza, ne difese le istituzioni, ma intravide anche le insidie e i pericoli del passaggio epocale dall’individualismo conservatore delle famiglie aristocratiche all’egualitarismo democratico dello stato di diritto. Cantore della polis, ma anche di eroi perdenti e sfortunati (Aiace, Filottete, Eracle), di donne assetate di giustizia e di vendetta (Antigone, Elettra), Sofocle è soprattutto il creatore del personaggio di Edipo re di Tebe, metafora esemplare delle alterne vicende della vita e della cieca crudeltà del caso. E proprio a Edipo, vittima inconsapevole del suo destino, Sofocle apre le porte della sua Atene per offrirgli, nel luogo perfetto, il riscatto dai mali sofferti, l’assoluzione, la pace. Angelo Tonelli affronta le sette tragedie di Sofocle, anch’esse come quelle di Eschilo sopravvissute al naufragio di una ben più ampia produzione, e ne offre un’interpretazione tesa e calibrata, dove ogni parola, ogni nesso sintattico, ogni frase ci restituisce la serena compostezza – ma anche l’inquietudine oscura – del verbo sofocleo.

Autore

nasce nel 497-496 a.C. a Colono, nei pressi di Atene, e muore nel 406. Legato alla storia della città – allora al suo apogeo – anche da impegni di carattere politico (fu stratego insieme a Pericle durante la guerra di Samo), il suo nome si colloca idealmente al centro della grande triade dei tragici ateniesi, fra Eschilo ed Euripide. A lui si devono alcune innovazioni drammaturgiche, come l’utilizzo sistematico del terzo attore e l’aumento del numero dei componenti del coro. Amato dal pubblico, celebrato in numerose vittorie e ricordato da morto con l’istituzione di un culto, dei moltissimi drammi da lui composti si sono conservati solo sette titoli (Aiace, Trachinie, Antigone, Elettra, Edipo re, Filottete, Edipo a Colono), insieme a un frammentario dramma satiresco (I segugi).