La conta

La conta

traduzione di

pp. 112, 2° ed.
978-88-297-1604-3

Questo è un piccolo grande romanzo che racconta della vita di chi è rimasto a casa in tempo di guerra, ma soprattutto di un’incontenibile voglia di vivere. Tutto accade in tre giorni. Un tempo breve, ma particolarmente carico di emozioni per Ninco e Topi. Tre giorni in cui le due amiche del cuore, tredici anni, con gli entusiasmi e le inquietudini di tutte le ragazze della loro età, imparano cosa significa vivere in una zona di guerra dimenticata dal mondo. Una lingua di terra dove sono rimasti solo i vecchi, le donne e i bambini. E allora bisogna essere sfacciate e scaltre, farsi venire in mente qualcosa, altrimenti non si arriva a nulla. Niente vestiti, niente sigarette, manca anche il latte per il fratellino che non smette di strillare. Ora le vecchie regole non valgono più. Perché la guerra non è solo una cosa da uomini. Intorno a Ninco e Topi è in atto un combattimento che non fa rumore, ma grava sulla loro vita come uno sfondo tetro e gli sottrae la leggerezza dell’amicizia, la normalità del quotidiano, le sorprese dell’adolescenza, facendole crescere troppo in fretta. Ispirato alla guerra che lacerò la Georgia negli anni Novanta, e poi nel 2008 con l’invasione dei carrarmati russi, quello di Tamta Melašvili è un racconto di disarmante sincerità e immediatezza che, attraverso lo sguardo stupito di due ragazzine, mostra l’insensatezza di ogni conflitto.

Autore

(1979) vive a Tbilisi, in Georgia, dove lavora come ricercatrice all’università, occupandosi di migrazione e studi di genere. I suoi racconti sono apparsi in numerose antologie. La conta, suo romanzo d’esordio, è stato acclamato dalla critica e ha vinto numerosi premi, tra cui il Saba, il più importante riconoscimento letterario georgiano.