Sfrattati dalla loro casa-roulotte la notte di Capodanno, Henry e il figlio Junior sono costretti a vivere in un pick-up, lavandosi nei bagni pubblici e mettendo da parte le bustine di ketchup come riserva di zucchero per i momenti peggiori.
Sei mesi dopo, mentre le tasche di Henry sono quasi vuote, un barlume di speranza compare all’orizzonte: nonostante i precedenti per droga che gli hanno sempre impedito di trovare un lavoro, Henry ottiene un colloquio per l’indomani. Un'altra buona ragione per festeggiare oltre a quella principale: il compleanno di Junior.
Le esigue finanze rimaste permettono una cena da McDonald’s e una notte in un motel, finalmente in un letto vero e proprio. Mentre Junior guarda la tv e Henry si esercita ad apparire un impiegato affidabile, sembra che per i due le cose volgano al meglio, ma una lite violentissima che Henry ha nel parcheggio del motel e un malore improvviso di Junior li restituiscono alla notte e alla loro battaglia quotidiana contro un destino e un paese ingiusto.
Attraverso una struttura narrativa brillante, che scandisce le giornate di Henry e Junior sulla base del denaro che hanno a disposizione, una delle giovani voci più talentuose della letteratura americana contemporanea firma un romanzo struggente, in cui grandi magazzini e fast-food fanno da sfondo a un’esistenza vissuta a perdifiato, tra tentazioni, cadute, sogni e delusioni.
Un racconto senza sconti dell’America degli esclusi, dove crepe di grazia possono aprirsi anche nella disperazione, e tutto quello che conta è restituire a un bambino di otto anni il sorriso.
«Un debutto indimenticabile, una voce emozionante, un romanzo fenomenale con un finale che mi ha spezzato il cuore. Libri come questo capitano di rado»
Douglas Stuart, vincitore del Booker Prize con Storia di Shuggie Bain
«Un racconto incandescente e senza sconti dell’America degli esclusi» - Libération
«Abbondanza fa una cosa di cui è capace solo la grande letteratura: ci mette nei panni degli altri, nella loro vergogna, nella loro rabbia, nel loro orgoglio, nella loro lotta con sé stessi» - Frankfurter Allgemeine Zeitung