La natura sottomessa

La natura sottomessa

Ascesa e declino di un'idea
traduzione di

pp. 352, 1° ed.
9788829717910
Prona al volere dello spietato dominatore o grembo materno di cui l’essere umano non è che uno dei figli: qual è il vero volto della natura? E gli sconvolgimenti che stiamo vivendo rappresentano una seconda cacciata dal Paradiso o possono essere un’occasione per liberarci da ideologie e falsi miti che ci hanno condotti alla situazione attuale?
Tra scienza e filosofia, Philipp Blom risale alle origini delle grandi narrazioni e creazioni artistiche che hanno modellato la nostra visione del mondo, mostrando come «ogni volta che distinguiamo tra cultura e natura, economia ed ecologia, ogni volta che la virtù sembra coincidere magicamente con il proprio tornaconto e i privilegi appaiono giustificabili è all’opera un pensiero di matrice teologica». Dalla convinzione che esistano gerarchie naturali sono scaturite infatti forme sempre nuove di sottomissione: dell’uomo sulla donna, di una nazione sulle altre, della cultura occidentale su immaginari e tradizioni differenti.
Se gli illuministi hanno elevato il dominio a vocazione suprema del genere umano, tanto il capitalismo quanto il comunismo hanno dichiarato guerra alla natura, confondendo la sopraffazione con la ragion di Stato.
Ripercorrendo gli snodi fondamentali che hanno segnato il nostro rapporto con il pianeta, Philipp Blom rimette in questione riti e rappresentazioni simboliche, dalle pitture rupestri ai dipinti di William Turner, dalle temerarie interpretazioni del volo di Icaro alle rivoluzionarie intuizioni di Alexander von Humboldt.
In questa indagine universale sulle tracce di un’idea, l’invito ad andare oltre il catastrofismo e a usare l’immaginazione per «rendere il mondo nuovamente abitabile, anche in senso filosofico».

Autore

(Amburgo, 1970) ha studiato filosofia, storia moderna e cultura ebraica a Vienna e a Oxford. Storico, giornalista, autore e traduttore, scrive per riviste e quotidiani europe e americani, tra cui il «Financial Times», «The Independent» e «The Guardian». I suoi libri, variegate e appassionanti ricostruzioni di storia culturale tra Europa e Stati Uniti, sono tradotti e recensiti in tutto il mondo, e gli sono valsi numerosi riconoscimenti. Per Marsilio ha pubblicato: Il primo inverno. La piccola era glaciale e l’inizio della modernità europea (1570-1700) (2018, 2019 edizione tascabile UE), La grande frattura. L’Europa tra le due guerre (1918-1938) (2019, 2020 edizione tascabile UE) e Il gran teatro del mondo (2021).