La vita in alto

La vita in alto

Una stagione sull’Himalaya

pp. 688, 1° ed.
9788829719051

Pochi altri posti della Terra sono ammantati di leggenda come l’Himalaya, con le sue storie di scalatori che affrontano l’Everest e di viaggiatori alla ricerca di esperienze spirituali nei monasteri buddhisti. Ma cosa sappiamo davvero dei popoli che vivono lassù?
Dopo aver raccontato le repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale e gli sterminati confini della Russia, Erika Fatland ci porta sulla catena montuosa più alta del pianeta facendoci scoprire la sua gente, le mille culture, lo splendore dei paesaggi, ma anche la storia poco nota che è all’origine di alcuni tra i conflitti più sanguinosi di oggi e di ieri. Partendo dalla Cina e attraversando il Pakistan, India, Bhutan, Nepal e Tibet, la scrittrice norvegese, uno dei più apprezzati talenti della letteratura di viaggio percorre un nuovo itinerario, affascinante e pieno di sorprese, dove a dominare la scena non sono solo vette maestose e orizzonti infiniti, ma uomini e donne in carne e ossa, di cui raccoglie le testimonianze e descrive le piccole vite che brulicano tra quelle montagne alte come giganti.

Autore

 (1983), scrittrice e antropologa, vive a Oslo. Collabora con diverse testate e si è imposta sulla scena culturale internazionale con Sovietistan (Marsilio 2017, disponibile in edizione tascabile), tradotto in ventiquattro paesi, premio dei librai in Norvegia. Con Marsilio ha pubblicato anche La frontiera (2019, disponibile in edizione tascabile), selezionato tra i dieci migliori testi di non-fiction pubblicati in Scandinavia dal 2000, finalista al Premio Terzani 2020, e La vita in alto. Una stagione sull’Himalaya (2021, edizione tascabile 2023). Nel 2021, a Erika Fatland è stato conferito a Roma il Premio Kapuściński per il reportage.