fbpx

Orfeo

Orfeo

Variazioni sul mito

pp. 160, 1° ed.
9788829719730

Quando l’amata sposa, la ninfa Euridice, muore per il morso di un serpente, Orfeo sfida con la sua arte le potenze dell’Ade e ottiene di riportarla tra i vivi a patto che, durante il cammino, non si volti a guardarla inviso. Orfeo trasgredisce, e perde Euridice per sempre. Nelle fiabe, ogni forma di divieto preannuncia l’esito fatale. L’antica leggenda di Orfeo ed Euridice è il racconto di una resurrezione impossibile: la conclusione è quindi scontata. Nelle successive rielaborazioni letterarie della storia, però, il punto focale non è più l’ordine di Ade, bensì il gesto di Orfeo: perché si volge a guardare, nonostante gli sia stato proibito? Per troppo amore di Euridiceo per eccessivo amore di sé? Da Virgilio a Bufalino il percorso è segnato da un progressivo disincanto: alla storia d’amore si sovrappone il mito del poeta, la cui musa si nutre, volontariamente e necessariamente, di assenza e di lontananza, di dolore e di morte.

Autori

(Maisons-Laffitte5 luglio 1889 – Milly-la-Forêt11 ottobre 1963) è stato un poeta, romanziere e drammaturgofrancese. Fu anche designer, regista, sceneggiatore e attore. La sua versatilità, la sua originalità e la sua enorme capacità espressiva gli portarono il plauso internazionale.
(Praga 1875 - Montreux 1926) è considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo.
Angelo Ambrogini (1454-1494) detto
nasce a Sulmona nel 43 a.C. Compie la sua educazione a Roma dove frequenta il circolo letterario di Valerio Messalla Corvino, ed è amico di Properzio e di Orazio. Nell’8 d.C. è esiliato, per decreto di Augusto, a Tomi, sul Mar Nero: misteriose e mai chiarite restano le cause di questa durissima pena. Muore a Tomi nel 17 d.C. Ha scritto i poemi: Amori, Eroidi, Arte d’amare, Rimedi contro l’amore, I cosmetici delle donne, Metamorfosi, Fasti, Tristezze, Lettere dal Ponto.
«Mantova mi generò, mi portò via la terra di Calabria; / ora è Napoli ad avermi; il mio canto / lo dedicai ai pascoli, ai campi, ai condottieri». Il famoso epitafio - che lo stesso Virgilio avrebbe dettato - rispecchia la sua biografia, assai povera di avvenimenti esteriori, quasi del tutto identificabile con le fasi della sua produzione poetica.
Nasce nel 70 a.C. nel villaggio di Andes presso Mantova, compie gli studi a Cremona, Milano, Roma e Napoli. Nel 42 a.C. inizia la composizione delle Bucoliche, nel 37 delle Georgiche. Nel 29 infine si accinge a comporre l’Eneide, il poema destinato a celebrare, dalla distanza del mito, la figura di Augusto attraverso le gesta del progenitore troiano della casa Giulia. Il lavoro di stesura durerà un decennio, fino alla morte del  poeta, avvenuta a Brindisi il 21 settembre del 19 a.C. Viene sepolto a Napoli, nella città molto amata dei suoi studi giovanili.