Euripide nasce nel 480 a.C. a Salamina e muore nel 406 in Macedonia, alla corte del re Archelao. Scarse sono le notizie concrete sulla sua vita, molte le leggende fiorite sul suo conto. Poco amato – perché poco capito – dal pubblico contemporaneo, ebbe una grande fortuna postuma e fu il più letto e il più conosciuto dei tre grandi tragici greci nel corso dei secoli. Della sua vasta produzione (gli si attribuiscono una novantina di drammi) sono pervenute a noi diciassette tragedie (
Alcesti,
Medea,
Ippolito,
Eraclidi,
Supplici,
Andromaca,
Ecuba,
Elettra,
Eracle,
Ione,
Troiane,
Ifigenia in Tauride,
Elena,
Fenicie,
Oreste,
Ifigenia in Aulide,
Baccanti) e un dramma satiresco, il
Ciclope. Di incerta attribuzione è il Reso.
Seneca nasce a Cordova, in Spagna, probabilmente nel 4 a.C. Studia a Roma. Protetto da Agrippina, moglie dell’imperatore Claudio, diventa precettore di Nerone figlio di Agrippina, e poi pretore e console. Alla morte di Agrippina uccisa da Nerone, perde ogni potere. Sospettato di complicità nella congiura antineroniana dei Pisoni, è costretto dall’imperatore a darsi la morte (65 d.C.). È autore di opere filosofiche e teatrali. Ricordiamo: La provvidenza, La vita beata, L’ozio, La tranquillità dell’anima, La brevità della vita, le Consolazioni (a Marcia, alla madre Elvia), le Epistole a Lucilio, La clemenza, I benefici, le Questioni naturali. Fra le tragedie: Edipo, Agamennone, Tieste, Fedra, Medea, Fenicie, Troadi, La follia di Eracle