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Teoria dell’azione politica

Teoria dell’azione politica

traduzione di , a cura di ,

pp. 320, 1° ed.
9788829720149
L’uomo è per natura un essere violento? Quali principi devono guidare l’azione politica? La diplomazia deve porsi obiettivi morali o obbedire soltanto alla ragion di Stato? Sono alcune delle questioni che Raymond Aron affronta in questo corso tenuto al Collège de France nel 1973 e qui pubblicato per la prima volta, e che appaiono ancor più cogenti nell’ora in cui gli europei riscoprono con inquietudine la gravità delle scelte civili e le prove di forza della guerra.
In un confronto intellettuale serrato con Clausewitz e Sun Tzu, Lenin e Carl Schmitt, Jean-Paul Sartre e Julien Freund, il filosofo francese introduce e sviluppa il significato e i contenuti della teoria l’azione politica, che non ha mai smesso di elaborare, mettendo in guardia da due tendenze opposte ma altrettanto pericolose, il moralismo e il cinismo. Discute inoltre strategie e tecniche della gestione del potere, chiarisce capisaldi del pensiero attraverso considerazioni incisive su scenari scottanti all’inizio degli anni settanta che si rivelano universali e più che mai utili quando, oggi come allora, le denunce morali, le ideologie storiche e gli specialismi tecnici eludono la riflessione attenta sulle scelte collettive. Se la guerra resta la continuazione della politica con altri mezzi, la persistente divisione tra comunità politiche e spirituali non permette di dimenticare né la necessità della difesa né la coscienza dei beni che determinano l’umanità dell’uomo.
Nel susseguirsi delle lezioni, si ha il privilegio di assistere al divenire della riflessione, seguendo lo sviluppo di un pensiero lucido e rigoroso, attraverso il quale un autorevole maestro contemporaneo si impone come riferimento imprescindibile per la filosofia e la sociologia politiche europee, formulando quesiti la cui eco e le cui implicazioni giungono fino a noi.

Autore

(1905-1983), filosofo e sociologo francese, è stato uno dei più importanti pensatori politici del Novecento europeo. Laureatosi all’École normale supérieure, trascorse un decisivo soggiorno in Germania tra il 1930 e il 1933, che segnò la sua scoperta della politica e il suo incontro con la tirannia. Durante la seconda guerra mondiale diresse a Londra la rivista della resistenza francese, «La France libre». Dopo aver insegnato alla Sorbona e all’École des hautes études, nel 1970 fu eletto alla cattedra di Sociologia della civiltà moderna del Collège de France. All’insegnamento universitario affiancò sempre l’attività di commentatore dell’attualità storica, in particolare per «Le Figaro».
Tra le sue opere tradotte in italiano: L’oppio degli intellettuali, Pace e guerra tra le nazioni, Teoria dei regimi politici, La rivoluzione introvabile, Le delusioni del progresso, Marxismi immaginari, Machiavelli e le tirannie moderne, Il ventesimo secolo, Introduzione alla filosofia politica.