I due volumi che raccolgono la drammaturgia di Marco Martinelli, a cura di Valentina Valentini, includono undici testi compresi negli anni 1988-2020. Questo secondo comprende, oltre a un saggio introduttivo e ai contributi di Daniela Sacco e Marco Sciotto, Pantani , Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi , Va pensiero , fedeli d’Amore , Madre: sono testi che raccontano la storia dell’Italia e della realtà in cui viviamo intrecciando azione e racconto, prendendo posizione, demolendo pregiudizi e provando ad armare lo spettatore con la potenza del pensiero. La drammaturgia di Martinelli non si uniforma alla struttura aristotelica di una fabula con inizio, culmine e fine, peripezie, catastrofe e scioglimento. Il narrare è dispositivo fondante del suo teatro dove la forma dialogica è ben presente, alternandosi a lunghi monologhi. È un teatro tragico e comico, epico e drammatico, realistico e surreale, lirico e grottesco: da una parte il piacere del racconto come modo per contenere il mondo in un’immagine, dall’altra un sentimento asinino davanti alla “materia sacra” dell’esistente, per cui è necessario assumersi una responsabilità etica e politica in mezzo all’inafferrabile pluralità del reale. La lingua di Martinelli è un italiano nutrito dall’intreccio con altre lingue e dialetti, in primis il romagnolo ereditato da Ermanna Montanari.