La penisola di Jesolo è un luogo strano. Una lingua di terra circondata dal
mare e dalla laguna di Venezia; in estate è l’affollato regno del diverti
mento notturno e del turismo vacanziero, ma in inverno si spopola, ridu
cendosi a poco più di un paese affacciato sulla città più bella del mondo.
È questo il territorio controllato dall’
azienda
, la tentacolare organizzazio
ne criminale capeggiata da Andrea Salvi. Dalla droga alla prostituzione,
dall’edilizia alle sale giochi: nella penisola jesolana, quasi nulla si muove
se non è lui a volerlo. Salvi, però, non è un boss come gli altri. Rifugge il
mito del gangster e preferisce mantenere un profilo basso. Per i lavori
sporchi si serve dei suoi tre uomini migliori: Africa, un campano dalla
mano pesante; il Negro, un lombardo schivo e dedito al lavoro; e infine
Bomber, il cocainomane capocannoniere della squadra di calcio locale.
Oltre alla compagna Valentina – che cela la propria determinazione dietro
una maschera algida e a tratti umorale –, sono loro le uniche persone di
cui si fida.
Un giorno, però, durante la consegna di un ingente carico di marijuana,
qualcosa va storto, e nello scontro con i carabinieri ci scappa il morto.
Salvi si sente braccato. E in un momento come quello, la prudenza non è
una strada percorribile: bisogna farsi sentire, e dimostrare che nessuno
può permettersi di sfidare impunemente l’
azienda
. Così, mentre Jesolo
viene messa a ferro e fuoco, il boss e i suoi uomini scopriranno che la
verità è molto più complicata di quanto possa sembrare, e che il confine
tra chi combatte il crimine e chi su quel crimine ha basato la propria
esistenza è labile e fin troppo facile da attraversare, ritrovandosi di colpo
dall’altra parte.