Giancarlo Caruso, il fascinoso vicequestore siciliano in servizio a Padova che i lettori hanno conosciuto in Dopo tanta nebbia e nei successivi libri delle indagini di Lolita Lobosco, dopo un anno sabbatico trascorso in Puglia e il fallimento della sua relazione con la commissaria più famosa d’Italia, accetta l’incarico di primo dirigente presso il commissariato di Manfredonia, in provincia di Foggia, nonostante presenti diverse criticità. La bellezza del paesaggio, infatti, stride con un sistema criminale che strangola l’intero territorio. Arrivato in Capitanata, nel tentativo di dimenticare Lolita, Caruso si imbarca in un paio di storie sbagliate, finché sulla scrivania non gli piomba un caso complicato. A Siponto, una frazione balneare di Manfredonia, in un villino sul mare è stato ritrovato un cadavere seduto in poltrona davanti alla tv: nel braccio era infilato l’ago di una siringa, all’interno della quale vengono rinvenute tracce di Fentanyl, un potentissimo analgesico che ormai, usato come droga, sta dilagando. La porta è chiusa dall’interno e tutto fa pensare a un’overdose, ma la fidanzata assicura che l’uomo non faceva uso di stupefacenti. L’indagine condurrà il commissario Caruso a Bologna, alla scoperta dei segreti della vittima legati al mondo dei giochi di ruolo.