La metamorfosi è per sua stessa genesi letteraria la storia di un incubo che diventa reale. Reale per il celebre protagonista Gregor Samsa, giovane commesso viaggiatore che in un mattino qualunque si sveglia e si scopre trasformato in una «bestia immonda». E reale per il lettore, che nella parabola tristemente nota di Gregor – le cui sembianze generano un orrore senza nome all’interno delle mura domestiche, e scatenano nei suoi familiari passivo ribrezzo e infine rifiuto aperto – vede inverarsi tutta una serie di fantasmi, archetipi dell’umano prima che della letteratura. Ad affollare le pagine del breve ma forse più conosciuto racconto di Kafka sono la paura dell’altro e l’ignoranza di sé, l’impossibilità di farsi capire, la precarietà materiale e la miseria umana. Ma anche l’assurdità che accompagna l’inquinarsi di quello spazio che dovrebbe essere legato all’affetto e alla vicinanza. Tanto da finire per chiedersi quale corpo abiti la vera mostruosità.